è l’indicatore che serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari da utilizzare per l’accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie erogate dai vari Enti erogatori e costituisce livello essenziale.
Ciò significa che gli enti erogatori sono tenuti a utilizzare l’ISEE come indicatore della situazione economica, e i cittadini sono garantiti del fatto che la loro condizione economica è valutata secondo criteri equi, definiti univocamente su tutto il territorio nazionale.
Gli enti erogatori possono prevedere, accanto all’ISEE, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, per caratterizzare, in autonomia, le loro politiche sociali.
La situazione economica è valutata tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio (valorizzato al 20%) e, attraverso una scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche).
ISEE = (somma dei redditi al netto delle franchigie) + 20% * (somma dei patrimoni al netto delle franchigie)
La riforma dell’ISEE, introdotta con l’articolo 5 del decreto “Salva Italia” (d.l. n. 201/2011) ed attuata con il Decreto n. 159/2013, ha previsto quanto segue:
Negli ultimi mesi, l’ISE corrente è diventato uno strumento sempre più utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per individuare i nuclei familiari più colpiti dalle conseguenze economiche del covid-19. A differenza dell’ISE ordinario, in cui vengono conteggiati i redditi 2019, l’ISE corrente fotografa una situazione reddituale più ravvicinata nel tempo: non tutti i cittadini però possono richiederlo.
Requisiti per la richiesta di ISEE Corrente
Se in possesso di entrambi i requisiti, l’ISEE corrente verrà richiesto:
L’INPS procederà ad emettere l’attestazione ISEE corrente solo al verificarsi di una riduzione di almeno il 25% della situazione reddituale. Tale attestazione sarà valida per i successivi 6 mesi.